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16 gen 2011


UN PROBLEMA COMUNE

Tartaro

Il tartaro in odontoiatria consiste in un deposito che deriva dalla deposizione di sali di calcio, che, se non regolarmente e accuratamente rimossa, diventa di consistenza gradualmente sempre più dura, dapprima di natura caseosa, poi, cretosa, fino a presentarsi come un addensamento giallastro durissimo che non può essere rimosso con lo spazzolino ma solo con strumenti appositi; questi sono apparecchiature ad ultrasuoni, elettriche o, più semplicemente, attrezzi idonei a raschiare ed eliminare tali antiestetici addensamenti. I depositi di tartaro, formati dalla presenza di saliva, minuscoli frammenti di cibo, sali minerali, e placca, possono situarsi al di sopra del bordo gengivale oppure in sacche inferiori al bordo. L'ablazione del tartaro (o “detartrasi”) consiste nella rimozione meccanica dei depositi di tartaro sui denti utilizzando uno strumento odontoiatrico che raschia la formazione dai denti. L'operazione viene compiuta non solo sulla parte dei denti esposta, ma anche sulla porzione coperta dalle gengive, nella porzione in cui quest’ultime non aderiscono al dente.

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