FAME NOTTURNA :AFFAMATI DAVANTI AL FRIGO
Sempre più un disturbo di tipo psichiatrico. I suggerimenti dell' esperto
PISA – In pigiama e ciabatte, di notte ed affamati davanti al frigorifero: per una volta sola non fa testo. Se ogni sera è la stessa cosa, non può essere soltanto un caso. Dovete convincervi.
E' probabilmente la spia di un malessere più generale, dallo stress alla depressione. Altro allarme: notate un aumento di peso in breve tempo. Sono situazioni da non prendere sottogamba, spiega Armando Piccinni, della Clinica psichiatrica all' Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, perché la moderna medicina tende a considerare la "sindrome da fame notturna" un vero e proprio disturbo di tipo psichiatrico.
Chi sono i mangiatori notturni – Si tratta generalmente di uomini, fra i 30 ed i 50 anni, che prediligono mangiare, e non poco, anche dopo cena, aumentando pericolosamente l' apporto calorico complessivo.
Scegliersi i genitori – Concreta si dimostra la predisposizione familiare. Da qui, la necessità di effettuare con maggiore attenzione controlli costanti nel tempo.
Cause spesso non evidenti – Alla base, però, esistono fasi di particolare impegno psico – fisico, quindi condizioni di stress oppure la presenza di una condizione depressivo – ansiosa.
Medico di famiglia e psichiatra – Rappresentano le due figure più importanti di un percorso articolato me complesso che va ad interagire in sinergia, proprio perché il soggetto non è spesso di autogestirsi.
No ai carboidrati – Come messaggio d' educazione alimentare, si suggerisce di seguire programmi nutrizionali bilanciati. Il rischio, nella pratica, è di privilegiare invece sempre più i carboidrati quali pane, pasta, dolci. L' effetto negativo è l' eccessiva produzione d' insulina e dunque a crescere il senso di fame, con un conseguente aggravamento della situazione.
Complicazioni vascolari – Più si mangia ( e male, con un maggior apporto calorico), più si aumenta di peso , più crescono le probabilità di andare incontro a malattie cardio e cerebrovascolari, ipertensione e diabete, complice un' insufficiente quantità di attività fisica.
Cifre – In Italia, il 43% dei decessi è legato ad affezioni cardio e cerebrovascolari. Una persona su quattro ha la pressione arteriosa alta e due milioni d' italiani soffrono di diabete.
GIAN UGO BERTI
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