Positivi risultati della vertebroplastica
VERTEBRE:UNA RESINA CONTRO LE FRATTURE
Parla il neuroradiologo Daniele Prosetti,dell'ospedale di Livorno
A volte si rompono e non ce ne accorgiamo nemmeno. Strano,ma vero, le nostre vertebre anche per traumi non violenti possono andare incontro a fratture, per di più senza immediato dolore. Passano giorni e quel punto comincia,però, a far male. Non ricordando causa ed effetto, la diagnosi è fortuita e comunque tardiva.
Situazioni simili sono legate alla presenza, il più delle volte, di una condizione locale di osteoporosi (la perdita di massa ossea) o di metastasi ( ripetizione a distanza di un tumore primitivo).
La novità di oggi riguarda la cura: sta prendendo infatti piede la vertebroplastica,una tecnica già nota ma che impiega adesso materiale sempre più sofisticato, come la resina acrilica bi componente. Lo scopo,come spiega il direttore dell'Unità Operativa di neuroradiologia agli Spedali Riuniti di Livorno, Daniele Prosetti,è quello di iniettare nel corpo vertebrale del materiale apposito,dando consolidamento alla struttura e togliere il dolore.
Il paziente riprende a camminare e può togliersi il busto,rimedio importante per affrontare l'emergenza del dolore.
Cosa può succedere in alternativa,lasciando in sostanza le cose come stanno e ricorrendo solo ad un lungo riposo? Col tempo,aggiunge Prosetti,si va incontro ad una perdita di minerali nella vertebra,viene a ridursi la forza muscolare e l'efficacia della pompa cardiaca,aumenta il rischio di trombosi venosa degli arti inferiori.
Altro inconveniente. Non trattandola con la cementificazione, la situazione può complicarsi perché la vertebra adiacente può successivamente fratturarsi,allargando così il problema.
GIAN UGO BERTI
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