Powered By Blogger

Archivio blog


Benvenuti in PARLIAMO DI SALUTE

Vogliamo informare per orientare nel campo della salute e del benessere della persona. Ponete domande,vi daremo risposte attraverso l'esperienza degli esperti.



Leggete i nostri articoli per entrare e conoscere le ultime novità internazionali che riguardano i progressi della medicina.



Sarà affrontato anche il campo delle medicine alternative e della psicoanalisi.



Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.

21 mar 2010


 
 

 
 

 
 

 sono 70 mila all'anno

 
 

TROPPE ISTERECTOMIE IN ITALIA

 
 

un dispositivo ormonale intrauterino potrebbe risolvere spesso il problema delle mestruazioni abbondanti,causa poi d'asportazione chirurgica.

 
 

 
 

MILANO -  Le 6 donne su 10 cui viene asportato l'utero, potrebbero disporre di una soluzione terapeutica più efficace con l'applicazione di un semplice dispositivo intrauterino,mantenendo al contempo la capacità riproduttiva. Lo sostiene la rivista "Acta Obstetricia et Gynaecologica" che ha coinvolto 228 donne. Sono infatti troppe,stando agli specialisti di settore,le 70 mila isterectomia all'anno che s'effettuano in Italia. Spesso,una spirale medicata può infatti essere utile per salvare utero e fertilità.

 
 

 Il dispositivo a rilascio di levonorgestrel,secondo l'università danese di Aarhus,è già indicato dalle linee guida internazionali e dalla Società italiana di Ginecologia ed ostetricia,quale metodo di prima scelta per affrontare i flussi eccessivi. Ne soffre mediamente il 20% delle pazienti che si rivolgono al ginecologo, ma sono ancora la maggioranza coloro che,invece, lo considerano un fatto normale e sopportano disagi talora pesanti.

 
 

 L'asportazione dell'utero,si è detto in uno specifico convegno svoltosi a Milano,resta il più diffuso intervento dopo il taglio cesareo. E' necessario invece optare per un cambiamento culturale,sensibilizzando le donne sul problema.Il tasso degli interventi è calato solo dopo che si è portata a conoscenza del pubblico femminile una valida alternativa. In Italia,purtroppo,s' è concluso, l'attenzione è recente e si comincia ad affrontarlo soltanto ora,anche se una donna su cinque rischia nel corso della vita di dover essere sottoposta a tale tipo di intervento. abbiamo assistito ad un significativo incremento ad esempio delle tecniche endoscopiche, ma non ad una sostanziale riduzione delle isterectomie anche per malattie di natura benigna.

 
 

GIAN UGO BERTI

Nessun commento:

Posta un commento