Powered By Blogger

Archivio blog


Benvenuti in PARLIAMO DI SALUTE

Vogliamo informare per orientare nel campo della salute e del benessere della persona. Ponete domande,vi daremo risposte attraverso l'esperienza degli esperti.



Leggete i nostri articoli per entrare e conoscere le ultime novità internazionali che riguardano i progressi della medicina.



Sarà affrontato anche il campo delle medicine alternative e della psicoanalisi.



Pubblicheremo inoltre interessanti articoli di storia della medicina.

2 mar 2010


Indagine all' università di Pisa

TROPPO SALE NEL PIATTO DEI BAMBINI

250 mila bambini e ragazzi italiani hanno pressione alta. Saranno gli ipertesi di domani, con maggior rischio di ictus ed infarto. I rimedi secondo il prof. Giuseppe Saggese


 

PISA – C'è troppo sale sulle tavole dei bambini italiani. Ci sono invece poco magnesio, potassio e calcio. Basterebbe ridurre anche di poco l' apporto salino quotidiano per evitare complicazioni. I numeri appaiono infatti significativi.

Sono infatti circa 250 mila i bambini ed i ragazzi ( fino a 18 anni d' età) ad avere la pressione. Molti di loro, ancor più di adulti ed anziani, non lo sanno. Se non fossero adeguatamente curati sarebbero gli ipertesi di domani ( complessivamente un italiano su quattro), con un maggior rischio di ictus ed infarto ( 200 e 170 mila casi annualmente).

Lo sostiene un' indagine all' Università di Pisa, coordinata dal prof. Giuseppe Saggese, già presidente della SIP ( Società Italiana di Pediatria).

La pressione varia con l' età – I valori aumentano progressivamente nei primi mesi di vita, sono stabili fino a sei anni, crescono nell' adolescenza. I dati numerici normali fino al decimo anno parlano di 85 -102 per la pressione massima e 40 – 60 per la minima. Nell' intervallo invece 11 – 17, rispettivamente 104 -118 e 61 – 66

Tale bambino, tale adulto – è stretta la relazione fra i valori del bambino e poi quelli in età adulta. Un bambino iperteso avrà dunque maggiori probabilità di essere l' iperteso domani. L' incremento dei casi d' ipertensione ha come motivazione sempre più frequente lo stato d' obesità.

Poco moto, tanto peso – concreto è il rapporto con l' attività fisica. Proporzionalmente alle condizioni generali del soggetto, più attività si svolge, meno rischi esistono per l' obesità, il cuore e la pressione arteriosa.

Segni premonitori – pur su un piano generale, i disturbi cui fare attenzione sono, per la prima infanzia, irritabilità, arresto della crescita, difficoltà respiratorie. In quello più grande e nell' adolescente, nausea, vomito, aumento della produzione d' urina, marcato senso di sete,sonnolenza, irritabilità, disturbi del campo visivo, emorragie nasali.

Quando fare i controlli – Tutti i bambini, sopra i tre anni, debbono essere sottoposti a controlli almeno una volta nel corso dell' infanzia, dell' età scolare e dell' adolescenza. Nei soggetti a rischio, con predisposizione familiare è buona regola un controllo annuale.

Occhio alla dieta – la prevenzione deve essere intesa come strategia d' intervento atta a modificare in positivo lo stile di vita, con nutrizione sana ed equilibrata, moderato – scarso apporto di cloruro di sodio, associando adeguata attività fisica quotidiana.

Importante il pediatra – In occasione soprattutto dei periodici bilanci di salute, c'è l' opportunità d' individuare precocemente l' ipertensione e prevenirne l' insorgenza.

Messaggio di fiducia – forti e consistenti devono essere i messaggi di salute da parte della famiglia e della società, la scuola, la comunità, lo Stato. Interventi preventivi da considerarsi, quindi, strumento più importante per controllare le malattie metaboliche e cardiovascolari, da bambino e da adulto.


 

GIAN UGO BERTI


 

Nessun commento:

Posta un commento