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12 nov 2010


> DISTURBI CARDIOVASCOLAR IBATTITI PER IL TUO CUORE

La visita cardiologica, obbligatoria per chi pratica attività sportiva agonistica, dovrebbe essere estesa, secondo gli esperti della Società italiana di cardiologia, anche a chi fa sport amatoriale.

"La salute è anche un gioco da ragazzi". Così recita lo slogan della campagna di informazione “Battiti per il tuo cuore” presentata a Roma dalla Società Italiana di Cardiologia e dalla Fondazione Italiana Cuore e Circolazione onlus, “perché – si è detto – i battiti che senti non solo solamente battiti d’amore”. Fra i punti più importanti, la sensibilizzazione sui controlli clinici da rendersi obbligatori già alle scuole medie superiori.


E dalla salute del cuore si passa subito al dramma che colpisce i giovani, soprattutto quelli che che praticano sport, la morte improvvisa. In Italia ci sono circa 200 casi all’anno, drammatici ed imprevedibili. La campagna sarà nei cinema dal 1° al 30 novembre e su www.battitiperiltuocuore.com, dove ci si rivolge soprattutto ai ragazzi.



Quattro regole d’oro – Fumo, alcol e droga sballano il cuore. Bisogna mangiare in maniera sana e corretta, controllando peso e pressione; se emergono sintomi particolari (svenimenti, vertigini, dolori al petto) non bisogna trascurarli ma parlarne subito in famiglia e con il proprio medico curante. Prima di fare sport controllare sempre la salute del cuore.

Morte improvvisa - Esiste una morte improvvisa da sport (tre giovani ogni centomila all’anno in Italia), tre volte superiore a quello di giovani sedentari. Si chiama così perché non è preceduta da campanelli d'allarme. Non è lo sforzo fisico di per sé che mette a repentaglio la loro vita, lo sport è amico della salute, ma l’esistenza di un cuore che, sottoposto ad un aumento di prestazione, cede improvvisamente per colpa di una malattia silenziosa. Un semplice elettrocardiogramma di base e da sforzo può evitare, entro certi limiti, conseguenze drammatiche. Le malattie che più comunemente causano la morte improvvisa sono quelle del miocardio, anomalie delle arterie coronarie, delle valvole cardiache, cardiopatie congenite e malattie dell'aorta.



Una visita al cuore a scuola – La SIC chiede di rendere obbligatoria l’esecuzione, almeno per le scuole superiori, di una visita cardiologica, una sorta di "bollino blu”. Molte malattie silenziose alla base della morte improvvisa possono essere evidenziate da un elettrocardiogramma e da una prova da sforzo. "Nello sport - sostiene Gaetano Thiene, consigliere Sic, componente del Comitato scientifico della Fondazione e professore all'Università di Padova - esiste un rischio di morte improvvisa tre volte superiore rispetto a quello dei giovani sedentari. Si tratta di arresti cardiaci da fibrillazione ventricolare".
Nel 1980, l'inserimento per legge della visita cardiologica per lo sport agonistico portò alla diminuzione del 90% dei casi di morte improvvisa.

Perché la campagna – Secondo Paolo Marino, presidente SIC, le malattie cardiovascolari oggi sembrano fare meno paura. Al cuore non ci si pensa da giovani se non per problemi d’amore. Molti sono i danni da droga, alcool e fumo, pochi conoscono quelli da malattie cardiache. Per questo i ragazzi vanno sensibilizzati.



Perché i giovani – Quasi un atto dovuto, ha detto Salvatore Novo della Fondazione, perché occorre investire nella prevenzione cardiologica dei giovani d’oggi e quindi sul futuro della loro salute. Il problema del sinigolo è quello dell’intero Paese. E’ nel nostro DNA ( Francesco Fedele , past –president SIC) formare ed educare le nuovi generazioni. Dare informazioni che escano dalle aule dell’università ed entrino nei licei, nelle menti dei giovani e degli adolescenti.



Le cifre - Le morti improvvise fra giovani (1-24 anni) sono 191, delle quali 21 per i bimbi fra 1 e 4 anni, 32 fra i 5 ed i 14 e 138 fra 15 e 24 anni. Nei giovani atleti la causa è soprattutto legata alla cardiomiopatia aritmogena. I portatori di anomalie congenite delle arterie coronarie corrono un rischio 79 volte superiore in seguito a sforzo. Ma è difficile diagnosticarle per tempo.La campagna è sostenuta da Takeda.

Gian Ugo Berti
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