Dal 21 marzo al 9 aprile del 1920, a Dornach, in Svizzera, venendo incontro alle molteplici richieste provenienti dall'ambiente medico a lui contemporaneo, Rudolf Steiner tenne un ciclo di conferenze che oggi, pubblicate sotto il titolo di "Scienza dello spirito e medicina", sono considerate la base conoscitiva della medicina antroposofica, i cui presupposti tuttavia erano già presenti nelle precedenti opere dell'autore (Il suo "Fisiologia occulta" era già stato scritto nel 1911) e della quale egli ha trattato anche in altri suoi scritti.
Si tratta di una medicina che, pur riconoscendo le acquisizioni scientifiche della medicina occidentale, quale si è venuta configurando nel tempo, vuole porsi di fronte all'uomo nella sua interezza, senza pertanto mai trascurarne l'aspetto, oltre che fisico e psichico, spirituale, né omettere di considerarne i complessi rapporti esistenti con il cosmo.
Durante il suddetto corso di conferenze, Rudolf Steiner osservava che, sebbene oggi sia opinione diffusa che l'attuale medicina abbia avuto inizio con Ippocrate, di fatto, le concezioni di Ippocrate, nelle quali è possibile scorgere come un "filtrato" dell'antica sapienza medica, segnano la fine di conoscenze mediche e pratiche terapeutiche più antiche, fondate non solo su conoscenze anatomiche ma anche ricavate con i mezzi dell'antica veggenza, che conservava un'immagine dell'uomo derivata dagli antichi misteri.
Quel tener conto dell'importanza dell'azione di forze cosmiche sull'organismo umano, che appunto contraddistinse la medicina fino ad Ippocrate e che l'odierno scienziato potrebbe persino considerare come una "stravaganza" è andato progressivamente scomparendo dall'attività diagnostica, e gli stessi medici anteriori al quindicesimo secolo divennero per lo più incomprensibili ai moderni.
Percorrendo, infatti, la storia della medicina fino ad oggi attraverso una lettura sia pure veloce dei testi medici, s'incontrano vari "termini", che vogliono tutti riferirsi alla medesima realtà, ossia alla parte che nell'uomo sta tra la sua organizzazione fisica e la sua costituzione animico-spirituale, parte che ad un determinato punto venne designata con l'espressione di "forza vitale". Procedendo avanti nel tempo, si incontrano formulazioni del tutto arbitrarie e pertanto fuorvianti, a tal punto da conferire all'espressione "forze vitali" il significato di "forze psichiche" agenti sull'organismo, cosa che procurò, nel 19 secolo, una comprensibile reazione dell'ambiente medico.
Fu in quello stesso periodo che comparve il testo medico del professor Morgagni a Padova, testo che introdusse nella medicina l'attuale impronta, che vuole ch'essa guardi essenzialmente, se non in taluni casi addirittura esclusivamente, al fisico dell'uomo. Da allora nacque l'anatomia patologica e lo scritto "Anatomia patologica" di Rokitansky, osserva il dottor Steiner, diede inizio ad un paio di decenni assai decisivi per l'elaborazione di una concezione atomistico-materialista della medicina, visione che finisce col ridurre la diagnosi delle patologie, e le relative terapie, agli aspetti più propriamente fisici e quindi a semplificare ciò che nella natura e nell''universo, invece, sono straordinariamente complesse.
L'esigenza di verità, mai estinta nei medici e l'amore per la propria "professione del guarire" condusse, e conduce tutt'oggi, molti medici a riaccostarsi ad una visione completa dell'uomo, che tenga conto, oltre che degli aspetti di salute e malattia rintracciabili nella sua realtà fisica, anche di quelli relativi alle sue "zone spirituali" ed al suo inserimento e ai suoi rapporti con il mondo esterno, con il cosmo.
Pertanto, nel medesimo 1920, su richiesta degli stessi medici, Rudolf Steiner, insieme alla dottoressa Ita Wegman, ha dato un nuovo impulso all'arte medica, un'arte medica vista dal punto di vista della scienza dello spirito, da lui fondata. Negli ultimi mesi di vita scrisse insieme alla Wegman : "
Elementi fondamentali per
un ampliamento dell'arte medica secondo le conoscenze della scienza dello spirito", testo nel quale, come nel suddetto e in altri, tra i quali vogliamo menzionare "Conoscenza antroposofica dell'uomo e
medicina", e"Fisiologia occulta", egli tratta il tema della medicina e i problemi connessi con la malattia, esponendone i molteplici aspetti, senza mai peraltro stancarsi di esortare i medici antroposofici ad approfondire la ricerca in un processo permanente d'indagine, che può e deve avvalersi anche degli abituali metodi della medicina classica in quanto capaci di fornire una corretta e precisa analisi della corporeità dell´uomo, ma nel contempo deve percorrere la via della conoscenza delle dimensioni dell'anima e dello spirito dell'uomo.
La medicina antroposofica, infatti, non può prescindere da una visione dell'uomo secondo la scienza dello spirito, quale deriva dalle comunicazioni dello stesso Steiner, che ne è il fondatore, e dalle esperienze dirette di coloro che la praticano in vari campi di attività umana: medico, pedagogico, artistico, musicale, economico…
La scienza dello spirito riconosce l'uomo formato da quattro parti costitutive: corpo fisico, corpo eterico o delle forze formative, corpo astrale ed io. Queste parti costitutive dell'uomo sono in reciproca connessione, l'una compenetra l'altra e tutte sono coinvolte nel processo evolutivo in cui l'uomo è impegnato. La malattia va diagnosticata perciò tenendo conto di tutti gli elementi costitutivi dell'uomo e le cause che generano le patologie, i cui sintomi si manifestano nel corpo fisico, sono rintracciabili in processi più complessi, cui sono coinvolti organi eterici , astrali e l'io stesso dell'individuo in cura. Occorre spingere coraggiosamente l'umana facoltà d'indagine oltre i confini dell'uomo fisico per comprendere come i singoli organi interagiscano e come su ciascuno di essi si esplichi l'attività del corpo eterico, del corpo astrale e dell'Io e/o per individuare le cause profonde di squilibri permanenti o temporanei che in ogni singola individualità possono generarsi dal prevalere di uno dei suddetti corpi in un dato organo. Analogamente si rende necessario percorrere vie d'indagine che, pur condotte in zone non esplorabili con i soli organi fisici, della scienza mantengono la metodologia e l'oggettività, vie che conducono il medico antroposofico a riconoscere come la sostanza terrestre interagisca con le varie parti costitutive dell'uomo in modo che esse la costringano al loro servizio e a rintracciare il corretto rapporto e le compatibilità esistenti tra le sostanze del mondo fisico e le parti costitutive superiori, cui spetta trasformare tali sostanze del mondo esterno in sostanze di vita per l'organismo umano.
Così, riconosciuta dal medico antroposofico la situazione in cui viene a trovarsi un organo o l'intero organismo quando l'attività dei corpi superiori diventa irregolare, anche la scelta dei farmaci da somministrare, farmaci che sono composti esclusivamente da prodotti naturali, e che vengono prescritti in dosi omeopatiche, va fatta dipendere dalle individuali necessità del paziente, considerate in base alle specifiche attività degli organi superiori e alla loro possibilità di interazione con le sostanze terrestri in una data situazione di patologia, in modo da ristabilire la regolare funzione degli organi superiori, i quali allora determinano la cessazione della patologia e ristabiliscono le condizioni fisiche di salute.
La medicina antroposofica, dunque, vede l'uomo come essere fisico, eterico, astrale e dotato di un Io e pertanto rintraccia le cause profonde della malattia in un turbamento dell'equilibrio delle sue parti costitutive; la diagnosi e la terapia sono finalizzate al ristabilimento di questo equilibrio.
Pertanto l'individuazione della patologia e della terapia necessitano da parte del medico antroposofico non solo una competenza medica (per essere un vero medico nel senso antroposofico della parola bisogna essere prima di tutto medico nel senso della medicina ufficiale, diceva Rudolf Steiner) ma anche una conoscenza approfondita ed una pratica coscienziosa e responsabile dell'antroposofia.
Dobbiamo ricordare che mai Rudolf Steiner agì direttamente da medico. Egli infatti dichiarò: «Non interverrò mai in alcun modo in un trattamento qualsiasi; non l'ho mai fatto. Curare le malattie è compito di medici professionisti».
Oggi la medicina antroposofica collabora ed interagisce con altre attività antroposofiche, quali l'arte della parola,la drammaturgia, l'euritmia terapeutica, le arti, musica pittura e scultura, in funzione terapeutica, la pedagogia. E' diffusa in tutto il mondo e in molti paesi esistono centri terapeutici, cliniche attrezzate di reparti specialistici e chirurgici. In alcuni Stati è integrata nella cultura universitaria e nei sistemi sanitari pubblici.
Noi osiamo auspicare in un superamento di concezioni dogmatiche di qualunque tipo e in una sempre maggiore integrazione delle varie correnti mediche per il raggiungimento di una libera ricerca della Verità.
4 maggio 2010 professoressa Rosalia De vecchi, ex maestra Waldorf e paziente della medicina antroposofica.
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