Dal 24 al 26 maggio,in tutt'Italia, gli "Epdays"
EIACULAZIONE PRECOCE:SI PUO' ANCHE DIVORZIARE
Se la partner non vede la volontà del maschio a curarsi.Il parere del prof.Ciro Basile Fasolo,andrologo e sessuologo all'Università di Pisa.
PISA - L'eiaculazione precoce può provocare anche un divorzio nella coppia, se la partner non vede la volontà nel maschio a porvi rimedio. E' una delle constatazioni che il prof. Ciro Basile Fasolo, andrologo e sessuologo all'Università di Pisa,cita fra le più delicate in un problema che può essere affrontato e risolto. Ecco perché,da lunedì 24 maggio - e per tre giorni - medici specialisti visiteranno gratuitamente in tutt'Italia in occasione della seconda edizione di Epadays,promosso dalle Società Italiane di Andrologia,Urologia e Andrologia e Medicina della Sessualità ( 800.93.33.18 oppure www.eiaculazioneprecocestop.it).
Dalla precedente edizione,emergono le caratteristiche del soggetto che maggiormente ne soffre. Come spiega Basile Fasolo, ha un'età fra i 31 e d i 50 anni,una relazione stabile (sposato o convivente), è in buona salute ed ha uno o più figli.
Il problema è però il soggetto stesso,perché due volte su tre non ne ha mai parlato con uno specialista,mente solo una su tre ha seguito una visita specifica. L'errore – continua Basile Fasolo – è che la persona pensa di risolverlo per conto proprio, scelta seguita da una fase di frustrazione psicologica perché il quadro clinico continua a persistere.
Dal canto suo la partner è solita affrontare la situazione con gentilezza e molto tatto. Un segnale che la donna non vuole colpevolizzare il compagno,prospettandogli vie risolutive. Diventa invece intollerante od aggressiva solo quando il problema continua ed il maschio non dà alcun segno di volerlo affrontare. Nella pratica -sono parole di Basile Fasolo - è il single che risolve la tematica con maggiore difficoltà,mentre la partner va considerata sempre come un alleato.
Gli errori del "fai da te" sono comunque sempre frequenti:l'uso del preservativo,la tecnica dello "start and stop",la masturbazione prima del rapporto,il ricorso a creme o spray anestetici. Lo scopo è sempre lo stesso,ma senza una precisa diagnosi le percentuali di risoluzione positiva sono davvero poche. Solo l'8% crede che alla base ci siano motivazioni organiche. Sempre meno sono invece quelle psicologiche ed occorre una valutazione clinica globale per trovare la via più adatta.
GIAN UGO BERTI
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