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27 mag 2010


SOLE BUONO E CATTIVO:LA SALUTE DIPENDE DA NOI


 

Gli esperti invitano ad un'esposizione moderata e costante. Un ruolo anche anti-depressivo. Il congresso della SIDeMaST di Rimini


 


 


 

RIMINI - C'è un sole buono ed uno cattivo,bisogna fare attenzione per la salute della nostra pelle. E' una questione soprattutto di quantità,perché preso poco alla volta, tutti i giorni, può proteggere dal melanoma(il più diffuso dei tumori cutanei). Ed inoltre,moderata e costante,l'esposizione può esercitare un effetto antidepressivo naturale. Al contrario,un'esposizione occasionale e senza precauzioni aumenta il rischio tumorale del 70%


 

Il sole – si è detto all'85° congresso nazionale della SIDeMaST a Rimini (Società Italiana di Dermatologia medica,chirurgica,estetica e delle malattie sessualmente trasmesse), è infatti il maggior responsabile della produzione di vitamina D che ha una dimostrata azione anti-cancro sui tumori viscerali. Prendendo dunque il sole durante il periodo estivo, in media per venti minuti,significa ridurre del 17% l'incidenza e del 19% la mortalità anche per tumori cutanei.


 

No dunque al turismo "mordi e fuggi",sì invece ad una programmata esposizione che tenga conto,in accordo con il medico di fiducia,delle particolarità della persona,della sua storia familiare ed anche delle condizioni ambientali in quei momenti, come umidità e temperatura,presenza o meno di vento.


 

Non è nemmeno utile esagerare con la fotoprotezione:se all'uso di creme solari,indispensabile per proteggere la pelle, si aggiunge un consumo elevato di alimenti antiossidanti come cioccolato,vino rosso e thè nero,si potrebbe paradossalmente arrivare ad una protezione tanto consistente da compromettere una corretta sintesi di vitamina D.


 

Le creme sono infatti molto efficaci,anche se limitatamente alle aree d'applicazione. Gli alimento presentano effetti fotoprotettivi più modesti,ma anche riguardano al contempo tutto l'organismo. Un eccesso di tali fonti di protezione potrebbe rivelarsi negativo per assicurarsi ogni giorno la quantità di vitamina D utile a contrastare la formazione del cancro.


 

Anche bassi livelli di fotoesposizione di tipo occasionale,soprattutto se associati ad una storia d'ustioni,aumentano il pericolo di melanoma. La probabilità invece si riduce progressivamente incrementando la durata complessiva di una fotoesposizione regolare,controllata e senza ustioni


 

L'ipotesi benefica del sole –si è concluso – è confermata dalla constatazione che nelle popolazioni che vivono ad elevate latitudini – e per questo hanno una minore fotoesposizione complessiva e livelli più bassi di vitamina D – l'incidenza e la mortalità per tutti i tipi di tumore si dimostra maggiore. Si dovrebbe allora – è l'invito – ridiscutere le campagne politiche anti-sole e smettere di demonizzare l'esposizione,ritenendola dannosa.


 

GIAN UGO BERTI


 

(riproduzione vietata)

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